Ho fame d'aria ma faccio sport

Nel mondo sono circa 300 milioni e in Italia superano i 2 milioni e mezzo le persone che soffrono di asma, E' rivolto proprio a loro il messaggio che la campagna social “Ho l'asma e faccio sport” (holasmaefacciosport.it) vuole promuovere per sostenere il ruolo dell'attività fisica per migliorare l'andamento clinico e la qualità di vita delle persone con asma. Allarmano anche i risultati Doxa sulla qualità di vita dei pazienti asmatici che limita a fare sport 9 pazienti su 10 contro una minoranza del 40% che ha scelto di praticarlo.
Con questa campagna vogliamo far conoscere l’asma e in tutte le sue forme, promuovendo una migliore consapevolezza della propria patologia e della gestione del trattamento – commenta Simona Barbaglia , Presidente dell'Associazione Respiriamo Insieme e ideatrice della campagna . Lo sport infatti è un momento di salute e socializzazione e l’atteggiamento per cui se una persona ha l'asma non può fare attività fisica e sportiva  va sfatato. Spesso lo sport è di fatto – continua Barbaglia - per l’asmatico sia esso bambino o adulto, un obiettivo non raggiunto. Chiediamo a ciascuno di dedicare un contributo postando sui propri canali social il messaggio #holasmaefacciosport: un invito per i pazienti con asma a non limitarsi, a iniziare a fare attività fisica. Avremo poi il piacere di raccogliere tutti i contributi più espressivi e significativi che verranno raccolti e inseriti in un video in occasione della Giornata Mondiale dell’Asma del prossimo 6 maggio”.
La presenza di questa patologia è associata ad una ridotta qualità di vita, limitazioni nelle attività fisica, effetti negativi sulla dimensione psicologica, sulle relazioni, sulla vita sociale e su quella scolastica e lavorativa. I pazienti asmatici hanno una più alta probabilità di soffrire di ansia, depressione, attacchi di panico. L’ esercizio fisico induce modificazioni di adattamento a carico di tutti gli apparti, compresol’apparato respiratorio. E' dimostrato che il controllo dell’asma è tanto migliore quanto maggiore è l’attività fisica svolta –precisa la pneumologa Gianna Camiciottoli, specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio L’esercizio fisico regolare si associa a un minor declino annuale della funzione respiratoria. Questi benefici sono dimostrati sia in giovani asmatici che in pazienti adulti con una storia più lunga di asma. La consapevolezza di poter affrontare un esercizio fisico strutturato e quindi una attività sportiva comporta l’uscita dall’isolamento in cui spesso si trova il paziente con sintomi respiratori, la crescita dell’autostima, soprattutto nei pazienti più giovani, l’accettazione della malattia e una maggior consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti- continua la pneumologa.
Non solo i pazienti asmatici ma anche coloro che sono affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), possono trarre vantaggi nel praticare attività fisica. La riabilitazione respiratoria fa parte di diritto della terapia non farmacologica della BPCO per la sua provata efficacia nel ridurre la percezione di dispnea, migliorare la tolleranza allo sforzo e la qualità della vita di questi pazienti.
E anche per gli psicologi , lo sport ha un effetto benefico.Praticare sport spesso rappresenta il primo step di un cambiamento dello stile di vita finalizzato alla prevenzione e alla gestione delle patologie croniche. I risultati di numerosi studi mostrano come svolgere in maniera regolare un’attività sportiva, anche a basso impatto, migliori l’interazione sociale – precisa la psicologa psicoterapeuta Ilaria Baiardini  - aumenti il senso di controllo, l’autostima, il livello di consapevolezza: si tratta di fattori psicologici che favoriscono sia l’adattamento a una malattia cronica come l’asma, sia la sua gestione a lungo termine.


 


Pubblicato in:     Medicina  
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